Ciao a tutti!
Qui vi spiegherò come e perché abbiamo costruito il nostro geopiano… seguitemi!
Innanzitutto cos’è un geopiano?
Si tratta di uno strumento didattico ideato da Caleb GATTEGNO (1911 – 1988), pedagogista, matematico e professore all’Università di Londra.
E’ tanto semplice quanto geniale: una tavoletta su cui è riportato un reticolo, i cui nodi sono evidenziati da chiodini, perni, viti o altro. Questi servono da supporti per tendere degli elastici fra di essi.
Con esso si possono rappresentare quasi tutte le figure piane e compiere una serie di osservazioni geometriche sulla congruenza delle figure, il perimetro, l’altezza ecc. .
Se si hanno bambini in età scolare, quindi, questo strumento è utile per aiutarli a visualizzare i concetti studiati in aula.
E se i bambini sono piccoli?
E’ proprio il nostro caso: Nico ha tre anni e, sebbene sappia riconoscere le figure semplici, è ben lontano dalle proprietà della geometria.
Eppure è rimasto entusiasta non appena gli ho proposto il geopiano! Perché?
- Permette un gran numero di combinazioni;
- con le figure geometriche si possono rappresentare anche semplici disegni (una casa, una barca come in foto);
- il lavoro necessario per tendere gli elastici risulta adeguato alla forza delle sue mani, per cui lo può svolgere completamente in autonomia.
Visti con gli occhi di noi genitori, i benefici sono:
- allenamento della motricità fine;
- messa a disposizione di un gioco piuttosto sicuro, da svolgere in relativa autonomia da parte del bambino (mi riferisco al fatto che – parlando di un treenne – il rischio che si tiri l’elastico sulle dita è, a mio avviso accettabile);
- possibilità di sperimentare direttamente dei concetti astratti, visualizzandoli senza per forza ricorrere alle abilità di disegno (cosa che, a volte, genera frustrazione nel bambino: “Non sono capace di copiare quello che tu hai disegnato!”)
La sua concentrazione nello sperimentare le diverse possibilità è veramente spettacolare da osservare… sono abbastanza sicura che succederà lo stesso anche a voi, se vorrete provare!
Costruire un geopiano, infatti, è veramente facile, per cui val la pena tentare!
Di seguito vi descriverò come abbiamo realizzato la nostra e le varianti che si possono apportare!
Cosa ci serve:
- 2 tavolette di legno compensato: le nostre, trovate nel cesto dei ritagli del faidate, hanno dimensioni 19×19 cm e sono spesse rispettivamente 15 mm e 4 mm.
Volevo costruire qualcosa di piccolo e maneggevole!
Se non trovaste qualcosa di vostro gusto potete sempre usufruire del servizio taglio nel reparto legno o provvedere direttamente voi con un seghetto. - un pacchetto di connettori in legno per mobili: abbiamo preferito optare per questa soluzione poiché i chiodini o le viti non mi sembravano sufficientemente sicuri per l’età di Nico, ma vanno benissimo!
In ogni caso, i nostri piolini in legno sono lunghi 25 mm con un diametro di 6 mm; di più mi parevano eccessivamente grandi; - alcuni elastici, meglio se di diverso colore;
- un trapano con una punta del diametro dei connettori (per noi, quindi, 6 mm);
- carta vetrata;
- colla vinilica;
- morsetti o mollette da bucato;
- matita, gomma e righello.
Come si procede:
- Per prima cosa tracciare con la matita sulla tavoletta più spessa un reticolo a maglia quadrata, lasciando un margine esterno: questo è ciò che ho disegnato io
- In corrispondenza di ogni nodo (vertice dei quadrati) praticare un foro passante il più possibile verticale (perpendicolare alla tavoletta) con il trapano ;
- Cancellare, se lo si desidera, il reticolo a matita;
- Incollare con la colla vinilica l’altra tavoletta, quella meno spessa, su di un lato del quadrato forato (conviene scegliere la faccia dove, magari, la foratura ha lasciato qualche imperfezione);
- fermare bene, con dei morsetti o delle mollette da bucato tutto lungo il perimetro, il “sandwich” di pannelli e lasciare asciugare per un giorno;
- togliere i morsetti e smussare gli spigoli con la cartavetro;
- a questo punto si vanno ad inserire i connettori nei fori, mettendo qualche goccia di colla sul fondo per fissarli;
- attendere nuovamente l’asciugatura e…
il geopiano è pronto!
Basta aggiungere gli elastici per cominciare a sperimentare giocando!
Se provate mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e se anche i vostri bambini l’hanno trovato interessante!
A presto!!