Cameretta, Interno

Una cameretta Montessori condivisa \ 2

Ciao a tutti!

Continuo, come preannunciato nel primo post, a parlare di condivisione della cameretta tra più figli: in questa seconda parte vedremo alcuni spunti su come suddividere gli spazi destinati alle attività.

Oltre al sonno, infatti, la cameretta ospita spesso delle aree di gioco, di lettura, di creatività che sono, necessariamente, orientate in base all’età del bambino fruitore.
Come si può organizzarle in modo da sfruttare efficacemente lo spazio, riducendo al minimo le cause di “attrito” tra i bambini e mantenendo ogni cosa il più possibile a loro misura?

Similmente alla questione letto, anche se le esigenze dei bambini sono simili è fondamentale individuare delle piccole zone riservate a ciascuno.

Questo non significa dover raddoppiare i giochi o i mobili: l’obiettivo è proprio fare in modo che gli spazi siano condivisi ma distinti, in modo che ciascun bambino possa individuarli facilmente.

La suddivisione degli spazi dev’essere fatta non per isolare i bambini nelle loro attività, ma per limitare le discussioni legate all’uso contemporaneo degli stessi materiali!

GEMELLI O BAMBINI CON ETA’ SIMILI

In questo caso il mio consiglio è di sistemare i giochi ed i materiali su scaffali bassi dello stesso tipo, ma riconoscibili; qui sotto una possibile soluzione:

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Per quanto riguarda il tavolino con le sedute non ci sono particolari problemi di realizzazione: esistono, infatti, soluzioni “gomito a gomito” in cui si condivide anche il piano di lavoro, o altri sistemi che danno maggiore spazio al singolo bambino:

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Anche l’angolo lettura non presenta particolari criticità: è sufficiente posizionare più cuscini o sedute.

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BAMBINI CON DIFFERENZA DI ETA’ DI QUALCHE ANNO

Per la maggior parte dei genitori, realizzare uno spazio condiviso tra un bambino piccolo ed uno di qualche anno maggiore rappresenta una grossa sfida.
L’immagine del piccolo che “addenta” il gioco preferito del grande, con conseguente perdita di controllo di entrambi, può far venire in mente che è meglio cercare altre soluzioni: ma nelle case di oggi, in cui gli ambienti sono sempre meno e sempre più piccoli, mettere i bambini in camera insieme può essere una scelta obbligata.

In realtà, più che di età sarebbe corretto parlare di bambini in diversi stadi di sviluppo.
Il metodo Montessori, infatti, è tutto incentrato sulla comprensione di come il bambino si sta sviluppando, preparando un ambiente che lo aiuti in questo.

Ecco perché, considerando la grande differenza di esigenzeche poi si appianerà – tra i bambini nei primi anni (un bimbo di 3 anni nei confronti di un neonato, uno di 6 nei confronti di uno di 3 ecc. …), è importante per permettere il loro sviluppo sereno (e un’armonia familiare!) separare i loro giochi ed i loro materiali, oltre che individuare chiaramente nella stanza le zone di attività riservate a ciascuno.

L’immagine seguente ritrae un soggiorno, ma può benissimo essere applicata alla cameretta (dipende da dove si ricava lo spazio gioco per i bambini):

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L’area riservata al piccolo è ben delineata dal tappeto, su cui è posato il suo cuscino e sono appese le giostrine (in questo caso tattili), mentre il grande, che cammina già, ha diverse aree a sua disposizione: tavolo con sedia, cassapanca…

Questo è utile per la separazione degli spazi, ma per i giochi ed i materiali?

Consideriamo che una delle principali differenze di sviluppo tra l’infante ed un bambino in età prescolare è la capacità di ricordare.
Il bambino piccolo, infatti, non possiede ancora coscienza di quella che si chiama “permanenza dell’oggetto”, cioè che se un oggetto è nascosto non è sparito, è sempre presente ma non si vede.
Anche quando comincia a comprenderlo (verso gli 8-10 mesi), continuerà ad essere attratto da ciò che è chiaramente visibile; solo verso i due anni e mezzo – tre le capacità cognitive permettono di compiere gesti dalle conseguenze note, perché già consolidate.

Ecco perché, sapendo ciò, può essere utile collocare i giochi del bambino piccolo su scaffali aperti, mentre queli del grande in un mobiletto ad ante.
Così il minore non considererà nemmeno l’opzione di appropriarsi dei materiali del maggiore, che – per contro – sarà felice di aprire e chiudere le ante per prenderli (si può anche aggiungere un lucchetto con una chiave: sarà un divertimento utilizzarlo!)

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Scaffali aperti (qui è usato il tavolo Lack di Ikea) con giochi per un bambino piccolo: dall’alto verso il basso incastri, contenitori, scatola dell’imbucare, strumenti musicali; primi libri; sonagli e massaggiagengive)

Ecco un esempio di mobiletto chiuso per un bambino in età prescolare (questo è il Kallax di Ikea con l’aggiunta di ante):

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All’interno si possono collocare, ad esempio, il necessario per le attività creative e di vita pratica (lavare, spolverare, ecc.) ed i giochi costituiti da diverse parti in un cestino (costruzioni, trenino…)

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In entrambi i casi è importante mantenere l’ordine, sistemare nel medesimo posto tutti i giochi appartenenti alla stessa categoria e selezionarli cambiandoli a rotazione per mantenere vivo l’interesse.

Nel giro di qualche anno le necessità diverranno simili e la condivisione dello spazio sarà attuabile quasi come tra bambini della stessa età.

Anche per questa parte mi fa piacere se vorrete contattarmi senza impegno per approfondire qualche aspetto, magari legato anche alla scelta dei giochi appropriati alle diverse fasi di sviluppo!

A presto!

Federica

 

 

 

 

 

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